I due tecnici a confronto in Sampdoria-Torino: Giampaolo mai vittorioso contro Mazzarri. E WM ne causò l’esonero a Cagliari nel 2007

Un ribelle serafico, un condottiero vulcanico: Walter Mazzarri e Marco Giampaolo sono due declinazioni differenti dell’allenatore pensieroso, quello capace di portare avanti con armi mutevoli un’idea di gioco ben precisa. Guide di Sampdoria e Torino, che si affronteranno domenica al “Ferraris”, i due tecnici hanno attraversato con parabole diverse quasi vent’anni di calcio italiano. Con la stessa prospettiva, però: quella della panchina, a bordocampo. L’abruzzese è stato un giramondo – Cagliari, Siena, Catania, Cesena, fino alla Lega Pro con la Cremonese prima dell’Empoli -, ma proprio alla Samp sembra aver trovato pace duratura. Terza stagione nel club del patron Ferrero e nessuna intenzione di mollare. Perché il calcio, che nella fuga di Brescia nel 2013 definì “selvaggio”, sembra finalmente avergli dato ragione, dopo l’illusione Juventus nel 2009 (che sfiorò soltanto prima della conferma di Ciro Ferrara) e le delusioni apparentemente infinite degli anni seguenti.

Giampaolo, Nazionale sfiorata (parola di Fabbricini) e difesa imperforabile

Un progetto serio e continuativo, quello messo in piedi alla Samp: idee chiare, ma non senza la capacità di migliorarsi in corsa. Tanto che l’ex commissario Figc Fabbricini avrebbe caldeggiato il suo nome per la panchina della Nazionale, prima che la scelta ricadesse su Roberto Mancini. Migliorarsi, appunto: è il caso della fase difensiva, vecchio cruccio del sistema Giampaolo. Non fosse per le tre scoppole subite in casa del Milan, Andersen e soci sarebbero la migliore retroguardia del torneo: per ora si devono accontentare del secondo posto, a pari merito con la Juventus e a meno uno dall’Inter. Per il resto, il suo 4-3-1-2 è modernissimo: verticalizzazioni, utilizzo ossessivo dei semi-spazi, scambi rapidi tra lungo e corto – che in Inghilterra ora chiamano “Sarri ball”, ma che in Italia ha il massimo esponente proprio in Giampaolo – e attacchi continui per vie centrali.

Mazzarri, il grande limite di Giampaolo è il tecnico del Torino

I limiti ci sono, e sono (quasi) tutti da ricercare sulle corsie laterali. Forse non è un caso, allora, che l’ostacolo più grande risponda proprio al nome di Walter Mazzarri, uno che proprio dalle fasce ama costruire i suoi successi. Sette precedenti in carriera tra i due, nessuna vittoria per l’allenatore della Sampdoria: con nessun altro collega il digiuno è stato tanto lungo. Per WM tre successi: Reggina-Cagliari 2-1 del 2006 (gol vittoria del granata Bianchi, peraltro), Cagliari-Samp 0-3 nel 2007 (con tanto di esonero causato a Giampaolo) e Cesena-Napoli 1-3. Poi, quattro pareggi. L’ultimo dei quali nella passata stagione, proprio al “Ferraris”. Quello, in realtà, fu un capolavoro tattico del granata, abile ad imbrigliare con il suo 4-4-1-1 le fonti di gioco blucerchiate: la vittoria sfuggì per un nonnulla.


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Giankjc (più Toro e meno guinzagli&collari)

Se gioca come l’anno scorso per portare via un punto….
A Genova si deve andare con il solo obiettivo di vincere, la squadra è al completo. Eppoi non c’è alcun motivo per andare lì per pareggiare.
Se non ora quando?

Vanni(CAIROVATTENE IN BELIZE)

Certo che se giochi per non prenderle, con quelli del tuo livello non è impossibile. Se trovi quelli più forti un goal te lo fanno e ciao, finita lì.

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